“Le città invisibili” sono davanti ai nostri occhi

Marco Polo descrive a Kublai Kan città da lui visitate nel vasto impero del monarca. Pubblicato nel 1972, il libro preconizzava i disagi delle metropoli contemporanee. Come Leonia, città dove dilagano i rifiuti.

La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall’involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall’ultimo modello di apparecchio. Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della Leonia di ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontantare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità. Certo è che gli spazzaturai sono accolti come angeli, e il loro compito di rimuovere i resti dell’esistenza di ieri è circondato d’un rispetto silenzioso, come un rito che ispira devozione, o forse solo perché una volta buttata via la roba nessuno vuole più averci da pensare.

Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede: fuori della città, certo; ma ogni anno la città s’espande, e gli immondezzai devono arretrare più lontano; l’imponenza del gettito aumenta e le cataste s’innalzano, si stratificano, si dispiegano su un perimetro più vasto. Aggiungi che più l’arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali, più la spazzatura migliora la sua sostanza, resiste al tempo, alle intemperie, a fermenzationi e combustioni. E’ una fortezza di rimasugli indistruttibili che circonda Leonia, la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne.

Il risultato è questo: che più Leonia espelle roba, più ne accumula; le squame del suo passato si saldano in una corazza che non si può togliere; rinnovandosi ogni giorno la città conserva tutta se stessa nella sola forma definitiva: quella delle spazzature d’ieri che si accumulano sulle spazzature dell’altroieri e di tutti i suoi giorni e anni e lustri.

Il pattume di Leonia a poco a poco invaderebbe il mondo, se sullo sterminato immondezzaio non stessero premendo, al di là dell’estremo crinale, immondenzzai d’altre città, che anch’esse respingono lontano da sé montagne di rifiuti. Forse il mondo intero, lontanto da Leonia, è ricoperto da crateri di spazzatura, ognuno con al centro una metropoli in eruzione ininiterrotta. I confini tra le città estranee e nemiche sono bastioni infetti in cui i detriti dell’una e dell’altra si puntellano a vicenda, si sovrastano, si mescolano.

Più ne cresce l’altezza, più incombe il pericolo delle frane: basta che un barattolo, un vecchio pneumatico, un fiasco spagliato rotoli dalla parte di Leonia e una valanga di scarpe spaiate, calendari d’anni trascorsi, fiori secchi sommergerà la città nel proprio passato che invano tentava di respingere, mescolato con quello delle città limitrofe, finalmente monde: un cataclisma spianerà la sordida catena montuosa, cancellerà ogni traccia della metropoli sempre vestita a nuovo. Già dallle città vicine sono pronti coi rulli compressori per spianare il suolo, estendersi sul nuovo territorio, ingrandire se stesse, allontanare i nuovi immondezzai.

Tratto da Le città invisibili, di Italo Calvino (1923-1985), edito da Einaudi nel 1972 .

Italo Calvino e Le città invisibili: Leonia, città dei rifiuti.

9 risposte a "“Le città invisibili” sono davanti ai nostri occhi"

Add yours

  1. Un’altra volta Calvino e un’altra ocasione per rivedere i suoi testi.
    Sebbene in quei anni non si era arrivato ancora ai limiti di adesso, il suo racconto senz’altro rappresenta un futuro ogni giorno più vicino.
    Grazie mille

    Viviana

    Piace a 1 persona

    1. Grazie a te Viviana. Forse sai che in questi mesi a Roma (ma anche in altre città d’Italia) c’è una vera e propria “emergenza rifiuti”. Questo fatto, che sta invadendo le strade e sommergendo le amministrazioni, mi ha fatto pensare a Calvino, scrittore profetico. La questione ancora una volta non è locale ma globale, planetaria, e Calvino lo aveva perfettamente intuito. Forse sarebbe un buon tema di dibattito per le nostre sessioni al Club “Se Una Notte..”

      "Mi piace"

      1. Che bello averti con noi nel blog di Ludovica, Silvano!!!
        Ci mancate troppo all’Istituto.
        Un abbaccio a tutti e due

        Viviana

        "Mi piace"

    1. Cara Viviana, con Silvano abbiamo sempre mantenuto il contatto. Hai ragione, è bello ritrovarci tutti al Club, come quando ci riunivamo in Biblioteca. Un abbraccio anche a te e naturalmente al nostro magnifico Silvano, bibliotecario e amico.

      "Mi piace"

Lascia un commento

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora