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19 marzo, Festa del padre, con le voci di chi abbiamo amato: “Lessico famigliare”, di Natalia Ginzburg.

Nel romanzo Lessico famigliare, pubblicato per la prima volta nel 1963, Natalia Ginzburg (1916-1991) rievoca il linguaggio di coloro che hanno costituito il suo mondo affettivo. Per il 19 marzo, Festa del Papà, riproponiamo la voce di Giuseppe Levi, padre di Natalia. Nel romanzo Lessico famigliare, pubblicato per la prima volta nel 1963, Natalia Ginzburg... Continue Reading →

“Il pugno chiuso”, di Arrigo Boito (conclusione)

Mente e corpo, malattia e sintomo, peccato e condanna. Nel suo straordinario racconto, Boito intreccia scienza e leggenda a dimostrare quanto le nostre convinzioni, ossessioni e superstizioni agiscano sul funzionamento dell'organismo fino a forgiare il nostro destino. *** Paw mi appariva come una vittima di quel fenomeno fisico che i cristianidell’evo medio chiamavano sugillationes, e... Continue Reading →

“Il pugno chiuso”, di Arrigo Boito (7)

*** Quando Levy rinvenne era solo; guardò la porta spalancata, poi la finestra spalancata, poi lo scrigno spalancato e vuoto! Volle uccidersi, ma come? il suo pugno non poteva afferrare coltello né pistola e temeva i colpi fiacchi ed incerti della mano sinistra. Poscia il timore della morte lo colse. Il ricco avaro era diventato... Continue Reading →

“Il pugno chiuso”, di Arrigo Boito (6)

La triste storia di Simeòn Levy, la tragedia della sua cupidigia e quella del greco Wasili continua fino alle estreme conseguenze. *** La notte calava. Levy immobile col pugno erto e colla miccia alzata, la cui fiamma oscillante rischiarava la cella, pallido, muto, esitava: giunto a quell’estremo, sentiva la lena mancare. Le scintille e le... Continue Reading →

“Il pugno chiuso” di Arrigo Boito (5)

Un'efferata violenza caratterizza i personaggi del doppio racconto. Se Levy ha praticato l'usura, il greco Wasili è altrettanto spietato; per recuperare il suo credito farà esplodere la mano dell'ebreo. *** Il medico meravigliato, esclamò: «Siete pazzo? val meglio un pugno chiuso che un braccio monco».«E il mio fiorino rosso? - urlò Levy -il fiorino rosso... Continue Reading →

“Il pugno chiuso” di Arrigo Boito (4)

Paw prosegue il suo racconto al narratore, il quale non manca di osservarne l'aspetto "fantastico": proprio della Scapigliatura è infatti il gusto per l'orrido, lo spaventoso e lo straordinario, esemplificati qui anche da versi di Dante. *** Quando vide Simeòn così trafelato esclamò: «Da quale tregenda di streghe sei tu scappato buon Simeone? Se non... Continue Reading →

“Il pugno chiuso” di Arrigo Boito (3)

Paw narra il sogno dell'usuraio Simeòn Levy: come altrove nella letteratura degli Scapigliati, anche nel racconto di Boito si manifesta l'inconscio, luogo di ansie, desideri, premonizioni. *** La notte che compì il mezzo secolo, salì nel solaio dove abitava, aperse lo scrigno e si mise a far conti. Contò pila per pila i ducati d’oro... Continue Reading →

“Il pugno chiuso” di Arrigo Boito (2)

Continua la narrazione, i sintomi visibili della malattia vengono associati a cause di ordine psicologico. Continua la narrazione di Boito nella quale i sintomi visibili della malattia vengono associati a cause di ordine psicologico. Come in altre opere della Scapigliatura milanese (si pensi a Fosca di Iginio Urgo Tarchetti), l'elemento irrazionale condiziona, deformandola, la "normalità"... Continue Reading →

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