… nei paesi della provincia italiana, il cancello del camposanto è il termine obbligato di ogni passeggiata serale (Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini)
… infilata che si sia via Borso, che è una strada dritta, d’un duecento metri di lunghezza, oppressa d’ambo le parti dal fogliame traboccante di due grandi parchi gentilizi — nient’altro che un budello di transito, con le botteghe dei marmisti e dei fiorai raccolte tutte all’inizio e al termine, e l’asfalto percosso sordamente dall’unghia dei pesanti cavalli dei trasporti — la veduta improvvisa del camposanto dà sempre un’impressione lieta, quasi di festa.
La descrizione appena riportata apre il racconto delle Cinque storie ferraresi dedicato alla maestra Clelia Trotti: vi si parla del funerale della vecchia maestra, che nella realtà storica fu Alda Costa, militante socialista perseguitata dal fascismo:
La prima impressione tuttavia, osservando il funerale che in quel momento faceva il suo ingresso in piazza della Certosa, era di essere tornati al maggio e al giugno dell’anno precedente, al tempo infuocato della Liberazione. A prima vista, con un soprassalto improvviso del cuore e del sangue, sembrava di esser stati chiamati ad assistere ancora una volta ad uno di quei tipici esami di coscienza collettivi, così frequenti a quell’epoca, attraverso i quali una società vecchia e colpevole tentava disperatamente di rinnovare se stessa.
Di questa scena è testimone Bruno Lattes, di ritorno dall’America dopo la fine della guerra. Nell’inverno 1938-39, Bruno, giovane insegnante ebreo, era solito incontrarsi con la vecchia maestra, sorvegliata speciale dell’OVRA, nei pressi della chiesa di San Cristoforo:
… in tutta la città non c’era luogo migliore di quello dove due persone potessero farsi vedere in compagnia senza destare sospetti eccessivi — e fossero pure stati un giovanotto e una vecchia signora, i quali non si trovavano certo lì per «filare assieme». Parlavano seduti vicini: sugli scalini del sagrato, per lo più; o talora anche sull’erba, nel margine d’ombra che, col calare del sole, veniva crescendo lentamente presso l’estremità meridionale del porticato, dalla parte di via Borso.
Nella conversazione con Bruno, la maestra cita Ugo Foscolo (1778–1827), autore de I Sepolcri, che ricordano la legislazione napoleonica in materia di sepolture: l’editto di Saint Cloud, del 1804, stabiliva infatti che le tumulazioni avvenissero fuori dal centro abitato. Il dato è raccolto da Bassani, nel cui racconto la sepoltura della militante socialista Clelia Trotti ha luogo fuori dalle mura del camposanto, deliberadamente in terra non consacrata.
Continua così, da parte dell’autore, non solo l’opera di recupero dei fatti ma anche l’indagine profonda delle coscienze. Oggi a Ferrara, la scuola elementare Alda Costa reca il nome dell’eroica maestra.
Ludovica Valentini
e l’uomo e le sue tombe / e l’estreme sembianze e le reliquie / della terra e del ciel traveste il tempo. (Ugo Foscolo, I sepolcri)

Ferrara, Scuola Elementare “Alda Costa” – Immagini di Francesca Coca
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Grazie Anna Maria!
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