Riepiloghiamo qui la nostra sessione di martedì 15 giugno, dedicata a Piccola osteria senza parole, di Massimo Cuomo (Venezia 1974).
Lettrici e Lettori carissimi tutti,
Con Piccola osteria senza parole, di Massimo Cuomo (Venezia 1974), ci siamo addentrati nella rigogliosa campagna al confine tra Veneto e Friuli per assistere alle vicende di un gruppo di avventori di un bar la cui vita viene alterata dall’arrivo del “terrone” Salvatore Tempesta.
Abbiamo ricordato l’arrivo del maestro di scuola e del suo Paroliere, e soprattutto l’incontro tra il Nord e il Sud, che nel libro si delinea come una progressiva accettazione reciproca in grado a tratti di sfiorare l’nclusione e perfino l’amicizia.
Abbiamo parlato di natura, di linguaggio, di sessualità esuberante – da quella degli abitanti di Scovazze a quella dei tori e della campagna tutt’intorno – e si è discusso se alcune delle immagini presenti nel libro fossero in qualche modo lesive della dignità femminile o se rientrassero piuttosto in uno stile che tratta ogni corpo – femminile, maschile, animale, vegetale, minerale – ed ogni fenomeno (meccanico, meteorologico, elettrico) come qualcosa di spontaneo, organico e vivo. Si è menzionato il Fellini di Amarcord riguardo alle descrizioni fisiche dei personaggi.
Abbiamo notato la presenza del narratore nelle pagine – avventore del bar, testimone di ciò che accade in ogni momento e ascoltatore attento delle parole di altri. Abbiamo anche ricordato le pagine più belle, tra cui la scena d’amore tra l’operaio Carnera e Silvana Rasutti, orfana di entrambi i genitori, i quali scoprono insieme le parole dell’amore, mai pronunciate prima.
In sostanza abbiamo considerato Piccola osteria senza parole un’opera originale e fresca che affronta con penna felice i vari aspetti della nostra natura, comprendendoli tutti, perfino la vera ragione della misteriosa scomparsa del Francone di Gilda.
Grazie a tutte/i per la partecipazione. Prossimo e ultimo appuntamento di questo ciclo: martedì 29 giugno, alle ore 19 come sempre, per parlare insieme di Conversazione con Tiresia, di Andrea Camilleri (Porto Empedocle, Agrigento, 1925 – Roma 2019).
Buon fine settimana e buona lettura,
Ludovica