Appartenente alla lettera “E” dei Sillabari, “Estate” è il titolo di questo racconto, che l’autore dedicò a Natalia e Alessandra Ginzburg.
Un giorno di ottobre sul battello Ischia-Capri un uomo appoggiato al parapetto di prua contro il vento e il sole guardava fisso e senza pensiero il blu del mare e le spume bianche.
Disse: – L’estate è finita -, la gola si chiuse e non poté più parlare. Allora pensò: – Chissà dove sarà- e rivide accanto a sé su quello stesso parapetto di prua la moglie che non vedeva più da molti anni, e come quell’estate la guardò. Aveva lunghi capelli castani raccolti a coda di cavallo ma battuti dal vento, un volto ovale timido e selvatico da suora orientale, cortissimi shorts bianchi, una camicetta di Madras scolorita, scarpe da tennis impolverate di rosso sui piedi nudi, pelle già scura, denti bianchi e forti un po’ convessi (spesso teneva la bocca schiusa). Aveva diciannove anni, non parlava quasi mai, si muoveva e camminava in fretta con confusione e grazia, spesso aveva fame, sete e sonno. Insieme non avevano molti soldi, anzi pochi, ma erano molto felici e molto infelici come succede a quell’età. Litigavano moltissimo, lui la tirava per i capelli per non farle troppo male, certe volte la prendeva anche per il collo e stringeva, o le storceva un braccio, lei lo graffiava, soprattutto dava calci.
Ma quel giorno di quell’estate erano abbastanza felici arrivando a Capri e lui avrebbe voluto dirle, vedendola così vestita: – Come sei graziosa- con vero e imparziale entusiasmo; ma non lo disse per timidezza, per timore di essere troppo parziale e anche perché voleva fare un po’ il duro. Non avendo molti soldi e anche per gentilezza portarono da soli le valige (vecchissime, bellissime, con etichette Goa, Singapore), salirono con la funicolare, attraversarono la piazzetta, lei in fretta e con gli occhi bassi perché qualcuno la guardava e arrivarono non senza fatica ma senza pause alla pensione Scalinatella. Nel percorso dalla piazzetta alla pensione lei senti il profumo delle bouganvillées e vide il colore viola e morbido di quel fiore coprire un vecchio muro: il piccolo naso si arricciò un poco (lei annusava sempre tutto) e non disse nulla.
(continua)
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