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Ogni libro è un viaggio

“Cela rend modeste de voyager; on voit quelle petite place on occupe dans le monde.”

Così scrive Gustave Flaubert nella Correspondance (1850-1854). Il viaggio, ovunque siamo diretti, ci permette di aprire la mente modificando l’idea che abbiamo di noi stessi. Come osserva l’autore di Madame Bovary, che dell’Italia conobbe la città di Genova, il vederci relativamente piccoli nell’immensa scala del mondo, invita a divenire più modesti.

Si è detto spesso che ogni libro è un viaggio. Verso dove?

un libro è un viaggio

Prima di tutto verso la storia che ci viene raccontata: le sue latitudini, i suoi scenari, gli spazi naturali o i centri urbani, le descrizioni di interni, le stagioni e i climi che richiama. E poi verso i mondi interiori su cui si indaga, le azioni e le reazioni dei personaggi, le loro scelte, il modo che queste hanno di evolvere. Movimento duplice, il viaggio della lettura comporta un’uscita da noi stessi per entrare nell’immaginario offerto dalla pagina, e allo stesso tempo un rientro, un riconoscimento speculare e profondo di una parte di noi nell’esperienza dell’Altro. Tale identificazione, se meditata e sincera, potrebbe produrre anch’essa quella modestia cui accenna Flaubert, rendendoci umili di fronte alla magnificenza del mondo.

Viaggiare e leggere, ma anche viaggiare per leggere, appartengono al patrimonio del Club “Se Una Notte..”: nel 2016, sulla rotta di Stendhal, siamo andati a Firenze, in mano un’antologia di testi che da Dante ai giorni nostri vedevano come protagonista la città capoluogo della Toscana. Abbiamo camminato per vie, sostato presso monumenti, visitato cappelle ed esplorato giardini, enunciando a voce alta frammenti di scrittrici e scrittori che a Firenze avevano soggiornato o ambientato le loro storie.

Quest’anno, a fine maggio, sarà la volta di Ferrara, città ducale degli Estensi nonché patria letteraria di Giorgio Bassani (1916-2000), la cui opera ricorderemo mediante letture e passeggiate nei luoghi evocati dalla narrativa dell’autore. Si tratta di un viaggio dovuto, un omaggio alla memoria dello scrittore ma anche e soprattutto al suo lascito morale: nelle sue pagine, Bassani toccò infatti con lucido giudizio le questioni della diversità, della discriminazione e dell’oblio, utilizzato per silenziare le zone grigie della coscienza. Nella felicità della scoperta, dunque, un ennesimo richiamo alla modestia e all’uguaglianza universale.

Ritorneremo su questi temi in futuro. Per ora ricordiamo l’essenziale: ogni libro è un viaggio che comincia da un passo, un verso, una linea..

Ludovica Valentini

Ogni libro è un viaggio

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